"Shhhh, zitto!"
Gli tappò la bocca con un dito e
guardandolo negli occhi gli sussurrò "Baciami!".
Non era un invito ma un dolcissimo
ordine a cui lui non sapeva ribellarsi; Il cuore cominciò a
battergli velocemente, poteva sentire i suoi battiti pulsargli in
gola, mentre le sue labbra toccavano quelle di lei.
Non riusciva ad abituarsi, ogni volta
che le loro labbra si incontravano sentiva il cuore salirgli in gola,
il battito di esso si accelerava e sapeva che il sapore di quei baci
aveva il magico potere di tirargli su il morale in qualsiasi
situazione.
Le lacrime che avevano invaso i suoi
occhi sino a quel momento, piano piano si asciugarono e la speranza
tornò a pervadergli il cuore, uno strano senso di sicurezza lo
invadeva, anche se la paura non lo aveva abbandonato del tutto. Essa,
come un mostro che aveva ben impiantato le sue radici, era ancora lì
pronto ad uscire fuori alla prima occasione.
Il calore di quella donna, il suo amore
tuttavia riuscivano a fargli credere a tutto, anche che l'impossibile
potesse realizzarsi.
All'improvviso quelle dolci labbra si
staccaraono dalle sue.
"Non devi piangere, amore mio, io
sono qui, sempre vicino a te, supereremo tutto insieme, non ti
lascerò andare via!"
Lui gettò gli occhi a terra per un
secondo, ingoiò la saliva e rialzò il capo, sorrise col cuore colmo
di gioia e speranza, ma anche tanta paura, però non si sentiva solo
e tutto questo grazie a lei, soltanto grazie a lei.
Lei, come una dolce mamma con il suo
bambino, gli poggiò la testa sul proprio seno ed accarezzandogli il
capo mentre gli baciava la fronte lo fece addormentare tranquillo
cullato dal suo canto e dal suo amore.
Lui si sveglio che il sole era alto nel
cielo, aveva fatto un lungo sonno ristoratore colmo di ogni tipo di
dolcezza; Sembravano secoli che non dormiva così!!
Aprì gli occhi e stiracchiandosi vide
lei lì, vicino alla finestra come quando aveva la sua sigaretta in
mano, era facile capire il suo stato d'animo, ormai lui la conosceva
da troppo tempo....o forse troppo poco....
Faceva così quando era nervosa, fumava
la sigaretta quasi non staccandola mai dalle labbra mentre il tallone
batteva nervosamente e ripetutamente a terra. Adesso era lì, con le
mani quasi alle labbra, il tallone che ticchettava sul pavimento e
quell'aria assorta e pensierosa con lo sguardo teso fuori la
finestra.
Al contrario di ciò che c'era dentro
lei, il sole brillava ed entrando dalla finestra dava luce a quei
suoi occhi castani, donandole quella sfumatura dorata che li rendeva
due pepite d'oro ed i riflessi dorati dei suoi capelli la avvolgevano
in un'aurea celestiale, sembrava che l'angelo più bello del paradiso
fosse venuto lì in suo soccorso per aiutalo, confortalo; Ma in fondo
lei era un angelo!
"Buongiorno amore mio", lei
si girò tentando di nascondere le lacrime e sfoggiando il più
radioso sorriso di cui era capace disse : " Ben svegliato
dormiglione...ma ti rendi conto che sono le otto e mezza???" poi
avvicinandosi a lui si sedette sul letto, gli prese il capo tra le
mani e guardandolo negli occhi disse : " Ti amo!" poi lo
abbracciò forte, senza aggiungere altro.
Tirò su il naso per non scoppiare in
un pianto disperato, lui si senti un nodo in gola ma la abbracciò
forte mentre lei schiarendosi la voce diceva : " Devi farcela,
devi farcela per me, per noi!! Dimmi che non mi lascerai sola .
Promettimelo, promettimelooo!!!" Mentre queste parole le si
strozzarono in gola cominciò a piangere singhiozzando come la più
tenera delle bambine.
Lui ingoiò la saliva che aveva in
gola, aveva tanta, troppa paura, paura di lasciare tutto lì, proprio
adesso che tutto stava cominciando, proprio adesso che la sua vita
con lei era diventata una bellissima realtà, con un filo di voce
stringendola forte lo promise e poi scoppiò a piangere anche lui!
Piansero insieme, stretti l'uno contro
l'altro, con le teste poggiate l'una sulla spalla dell'altro e le
lacrime che inumidivano le guance terminando la loro corsa sul corpo
dell'altro.
Quel momento, devastante e tenero al
tempo stesso, fu interrotto da una voce ferma, decisa che disse : "
Buongiorno Signor Leone, è arrivato il momento, la sala operatoria è
pronta!"
Lei si staccò da lui, gli afferrò
nuovamente il viso tra le mani e baciandogli gli occhi bagnati disse
: "Vai Tony, io sono con te!" mentre lui diceva " Ti
amo Patty".
Si avvicinò un infermiere aiutandolo
ad indossare il camice operatorio, guardò entrambi con gli occhi
inteneriti dalla situazione, poi aiutandolo ad alzarsi lo fecero
stendere su una barella e lo portarono via.
Quell'operazione sarebbe durata 10
ore...
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