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mercoledì 16 luglio 2014

Ti amo ( prima parte )

"Shhhh, zitto!"
Gli tappò la bocca con un dito e guardandolo negli occhi gli sussurrò "Baciami!".
Non era un invito ma un dolcissimo ordine a cui lui non sapeva ribellarsi; Il cuore cominciò a battergli velocemente, poteva sentire i suoi battiti pulsargli in gola, mentre le sue labbra toccavano quelle di lei.
Non riusciva ad abituarsi, ogni volta che le loro labbra si incontravano sentiva il cuore salirgli in gola, il battito di esso si accelerava e sapeva che il sapore di quei baci aveva il magico potere di tirargli su il morale in qualsiasi situazione.
Le lacrime che avevano invaso i suoi occhi sino a quel momento, piano piano si asciugarono e la speranza tornò a pervadergli il cuore, uno strano senso di sicurezza lo invadeva, anche se la paura non lo aveva abbandonato del tutto. Essa, come un mostro che aveva ben impiantato le sue radici, era ancora lì pronto ad uscire fuori alla prima occasione.
Il calore di quella donna, il suo amore tuttavia riuscivano a fargli credere a tutto, anche che l'impossibile potesse realizzarsi.
All'improvviso quelle dolci labbra si staccaraono dalle sue.
"Non devi piangere, amore mio, io sono qui, sempre vicino a te, supereremo tutto insieme, non ti lascerò andare via!"
Lui gettò gli occhi a terra per un secondo, ingoiò la saliva e rialzò il capo, sorrise col cuore colmo di gioia e speranza, ma anche tanta paura, però non si sentiva solo e tutto questo grazie a lei, soltanto grazie a lei.
Lei, come una dolce mamma con il suo bambino, gli poggiò la testa sul proprio seno ed accarezzandogli il capo mentre gli baciava la fronte lo fece addormentare tranquillo cullato dal suo canto e dal suo amore.


Lui si sveglio che il sole era alto nel cielo, aveva fatto un lungo sonno ristoratore colmo di ogni tipo di dolcezza; Sembravano secoli che non dormiva così!!
Aprì gli occhi e stiracchiandosi vide lei lì, vicino alla finestra come quando aveva la sua sigaretta in mano, era facile capire il suo stato d'animo, ormai lui la conosceva da troppo tempo....o forse troppo poco....
Faceva così quando era nervosa, fumava la sigaretta quasi non staccandola mai dalle labbra mentre il tallone batteva nervosamente e ripetutamente a terra. Adesso era lì, con le mani quasi alle labbra, il tallone che ticchettava sul pavimento e quell'aria assorta e pensierosa con lo sguardo teso fuori la finestra.
Al contrario di ciò che c'era dentro lei, il sole brillava ed entrando dalla finestra dava luce a quei suoi occhi castani, donandole quella sfumatura dorata che li rendeva due pepite d'oro ed i riflessi dorati dei suoi capelli la avvolgevano in un'aurea celestiale, sembrava che l'angelo più bello del paradiso fosse venuto lì in suo soccorso per aiutalo, confortalo; Ma in fondo lei era un angelo!
"Buongiorno amore mio", lei si girò tentando di nascondere le lacrime e sfoggiando il più radioso sorriso di cui era capace disse : " Ben svegliato dormiglione...ma ti rendi conto che sono le otto e mezza???" poi avvicinandosi a lui si sedette sul letto, gli prese il capo tra le mani e guardandolo negli occhi disse : " Ti amo!" poi lo abbracciò forte, senza aggiungere altro.
Tirò su il naso per non scoppiare in un pianto disperato, lui si senti un nodo in gola ma la abbracciò forte mentre lei schiarendosi la voce diceva : " Devi farcela, devi farcela per me, per noi!! Dimmi che non mi lascerai sola . Promettimelo, promettimelooo!!!" Mentre queste parole le si strozzarono in gola cominciò a piangere singhiozzando come la più tenera delle bambine.
Lui ingoiò la saliva che aveva in gola, aveva tanta, troppa paura, paura di lasciare tutto lì, proprio adesso che tutto stava cominciando, proprio adesso che la sua vita con lei era diventata una bellissima realtà, con un filo di voce stringendola forte lo promise e poi scoppiò a piangere anche lui!
Piansero insieme, stretti l'uno contro l'altro, con le teste poggiate l'una sulla spalla dell'altro e le lacrime che inumidivano le guance terminando la loro corsa sul corpo dell'altro.
Quel momento, devastante e tenero al tempo stesso, fu interrotto da una voce ferma, decisa che disse : " Buongiorno Signor Leone, è arrivato il momento, la sala operatoria è pronta!"
Lei si staccò da lui, gli afferrò nuovamente il viso tra le mani e baciandogli gli occhi bagnati disse : "Vai Tony, io sono con te!" mentre lui diceva " Ti amo Patty".
Si avvicinò un infermiere aiutandolo ad indossare il camice operatorio, guardò entrambi con gli occhi inteneriti dalla situazione, poi aiutandolo ad alzarsi lo fecero stendere su una barella e lo portarono via.


Quell'operazione sarebbe durata 10 ore...

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