QUESTO BLOG CONTIENE ALCUNI RACCONTI A SFONDO EROTICO PERTANTO NE' E' CONSIGLIATA LA LETTURA SOLTANTO AD UN PUBBLICO ADULTO, L'AUTRICE DELLO STESSO DECLINA OGNI RESPONSABILITA' QUALORA SI DECIDA DI CONTINUARNE LA LETTURA.

giovedì 17 luglio 2014

Ti amo ( seconda parte )

Patty guardò l'orologio, le lancette segnavano le 8:45.
Nervosamente scese giù, nel cortile di quella clinica privata, l'unica speranza che aveva per continuare la sua favola..la sua stupenda storia d'amore con l'uomo che le aveva rubato il cuore.
Si sedette su una panchina, sotto un profumatissimo albero di pesco; la primavera decantava la vita, così tanto lontana da ciò che lei aveva dentro, quella morte interiore che ti consuma, ti umilia, ti devasta fino ad annullarti, sino a rosicare l'ultimo pezzo di te. Fino a renderti un manichino senza volontà.
Accese nervosamente una sigaretta e si lasciò andare ai ricordi.
Il loro primo incontro...
Era una caldissima giornata d'estate, lei poco più di una ragazzina, appena maggiorenne, avvolta dal suo pareo rosso era sdraiata sul suo lettino, a mare con le due amiche, godendosi la tintarella che giorno dopo giorno le rendevano la pelle più scura.
Era alle prese con una lettura, quei romanzetti Harmony dove decantano il principe azzurro e l'amore eterno, stufa di leggere si sedette sul lettino, aprì la sua borsa da mare ed estrasse il suo smalto corallo iniziando a laccarsi le dita dei piedi mentre chiacchierava con Dalila, la sua migliore amica, intenta a sorseggiare un drink ghiacciato.
Tra una stesura e l'altra dello smalto, commentavano i ragazzi che passavano, tanti di loro pieni di una boria che non potevano permettersi.
“ Ma lo vedi quello?? “ disse Dalila “ sembra che si creda Richard Gere” ed iniziarono a ridere all'unisono; “ Ma perchè quello col costume verde? Mamma mia in tutta la spiaggia non ce ne è uno decente !!” disse Patty per controbbatere “ Guarda quello, su sbrigati, quello col costume a slip bianco! Madonna santissima, ma come si fa ad essere così indecente, si vede tutto !!!” Patty iniziò a sorridere facendo uno sguardo malizioso alla sua amica “ Beh dai, non è mica messo male, però “ E scambiarono entrambe a ridere come pazze.
Posò lo smalto, e poggiando di piatto i piedi sul lettino, cominciò ad attendere che lo smalto asciugasse; Mentre continuava a chiacchierare con l'amica passò un gruppetto di ragazzi che Dalila le segnalò; alzò lo sguardo e lo notò subito nel suo costume blu, con quel fisico da surfista scolpito e perfetto ed un'abbronzatura pazzesca, i capelli biondi che incorniciavano quegli occhi verdi da togliere il fiato.
Anche lui la notò subito, per la sua quinta abbondante!
I loro sguardi si incrociarono e restarono l'uno negli occhi dell'altro fino a che fu possibile.
I ragazzi si accamparono poco lontano ed entrambi non fecero altro che tenersi gli occhi addosso; Lei lo guardava e lui abbassava lo sguardo e viceversa...
“We Tony, ma ti sei innamoratoo “ disse in tono di sfottò un suo amico dandogli un colpo sulla spalla, lui prese a ridere e difendersi come poteva, poi cominciarono a confabulare in un tono basso tanto che lei non riusciva più a sentire nulla, lei non lo sapeva ma il gruppetto stava parlando di lei e delle sue amiche; “ We Patty, ma mi ascolti o no ?!” Patty ritornò in sé e rispose all'amica “ Lo vedi quello lì, quello col costume blu a pantaloncino?” chiese all'amica indicandole con lo sguardo l'uomo misterioso “ Che ne pensi?” Dalila guardò e poi esclamò “ Dai, na botta ce la darei !” e scoppiarono nuovamente in una grassa risata.
“Andiamo a fare il bagno?” propose Patty “ormai lo smalto è ben che asciugato. Le due amiche, per non scottarsi i piedi, cominciarono la corsa verso il bagnoasciuga mentre Giusy, l'altra amica, continuava beatamente a dormire sul suo telo verde mare.
Arrivarono in acqua ed entrambe fecero un tuffo, Patty adorava stare sott'acqua, sentire i rumori del mare ed il caos ovattato, le donava un senso di serenità che non sapeva descrivere.
Ritornò su, si portò i capelli dietro la testa e si strofinò gli occhi.
“Ciao” aprì gli occhi e vide il ragazzo dal costume blu “ bella l'acqua oggi, vero?! Pulita e della temperatura giusta!” Patty lo guardò attonita e confusamente rispose “ Si, vero!” mentre cercava la sua amica dietro le spalle di lui.
Dalila era poco lontano che cinguettava con l'amico. “Ehy” riprese lui “ se ti do fastidio vado via eh!” “No, no, scusami! E che non mi aspettavo di trovare te qui “ Lui sorrise e la guardò negli occhi, lei notò subito il suo sorriso, denti bianchissimi da sembrare finti ed una dentatura perfetta da invidiare.
“Ti va di giocare a pallavolo..in acqua ovviamente” le brillarono gli occhi, Patty adorava giocare a pallavolo in acqua. “ Si certo” rispose lei sorridendo; “ Vado a prendere la palla” disse lui, ed allontanandosi aggiunse “ Ah, io mi chiamo Antonio, tu?” “ Patty, ops Patrizia, disse lei aggiustandosi il costume che stava per far trabordare il suo grosso seno.
A loro si unirono anche gli altri amici di lui e Dalila mentre Giusy continuava a stare sdraiata sul suo telo a prendere il sole.
Ogni colpo era buono per avvicinarsi a lei, giocarono al sette si schiacchia divertendosi molto e prendendo confidenza fino a che non si fece ora di pranzo.
Tornarono in spiaggia tutti ed i ragazzi, prese le loro cose, si avvicinarono all'ombrellone delle ragazze continuando a stare con loro. 
I ragazzi estrassero dallo zaino i loro panini e Dalila e Giusy li imitarono, Patty invece, prese dallo zaino solo un sacchetto di cracker. “ Ma che mangi?!” disse Antonio “ Ehhh...tu non la conosciu questa” rispose Dalila prontamente “ è fissata con la dieta, dice che è grassa !” Tony si alzò prendendo Patty per un braccio e disse “ vieni con me !” “ Patty lo seguì in silenzio, dopo che l'amica le fece l'occhiolino.
Arrivarono sul lido, Tony si avvicinòad un motorino e disse “ Salta su” lei salì e lui accese il motorino. La portò in una sorta di paninoteca e disse “ Sei bellissima così, mangiamo un panino insieme, tanto poi giochiamo a pallavolo e smaltiamo ok?!” Lei sorrise ed ordinarono il panino.
Aspettarono fuori che il panino fu pronto chiacchierando del più e del meno. “ Hai una sigaretta?” disse Patty palesemente nervosa. Certo! Andò nel sedile del motorino, preso un pacchetto di sigarette sigillato e lo porse a lei dicendo “ Ecco, te lo regalo, ma voglio un bacio qui però !” Indicandole la guancia. Lei sorrise, ancora nervosa e si avvicinò per dargli il bacio, lui prontamente si girò, l'afferrò il viso tra le mani e le diede un bacio. Il primo bacio della sua vita.

Da quel momento non si divisero più.

mercoledì 16 luglio 2014

Ti amo ( prima parte )

"Shhhh, zitto!"
Gli tappò la bocca con un dito e guardandolo negli occhi gli sussurrò "Baciami!".
Non era un invito ma un dolcissimo ordine a cui lui non sapeva ribellarsi; Il cuore cominciò a battergli velocemente, poteva sentire i suoi battiti pulsargli in gola, mentre le sue labbra toccavano quelle di lei.
Non riusciva ad abituarsi, ogni volta che le loro labbra si incontravano sentiva il cuore salirgli in gola, il battito di esso si accelerava e sapeva che il sapore di quei baci aveva il magico potere di tirargli su il morale in qualsiasi situazione.
Le lacrime che avevano invaso i suoi occhi sino a quel momento, piano piano si asciugarono e la speranza tornò a pervadergli il cuore, uno strano senso di sicurezza lo invadeva, anche se la paura non lo aveva abbandonato del tutto. Essa, come un mostro che aveva ben impiantato le sue radici, era ancora lì pronto ad uscire fuori alla prima occasione.
Il calore di quella donna, il suo amore tuttavia riuscivano a fargli credere a tutto, anche che l'impossibile potesse realizzarsi.
All'improvviso quelle dolci labbra si staccaraono dalle sue.
"Non devi piangere, amore mio, io sono qui, sempre vicino a te, supereremo tutto insieme, non ti lascerò andare via!"
Lui gettò gli occhi a terra per un secondo, ingoiò la saliva e rialzò il capo, sorrise col cuore colmo di gioia e speranza, ma anche tanta paura, però non si sentiva solo e tutto questo grazie a lei, soltanto grazie a lei.
Lei, come una dolce mamma con il suo bambino, gli poggiò la testa sul proprio seno ed accarezzandogli il capo mentre gli baciava la fronte lo fece addormentare tranquillo cullato dal suo canto e dal suo amore.


Lui si sveglio che il sole era alto nel cielo, aveva fatto un lungo sonno ristoratore colmo di ogni tipo di dolcezza; Sembravano secoli che non dormiva così!!
Aprì gli occhi e stiracchiandosi vide lei lì, vicino alla finestra come quando aveva la sua sigaretta in mano, era facile capire il suo stato d'animo, ormai lui la conosceva da troppo tempo....o forse troppo poco....
Faceva così quando era nervosa, fumava la sigaretta quasi non staccandola mai dalle labbra mentre il tallone batteva nervosamente e ripetutamente a terra. Adesso era lì, con le mani quasi alle labbra, il tallone che ticchettava sul pavimento e quell'aria assorta e pensierosa con lo sguardo teso fuori la finestra.
Al contrario di ciò che c'era dentro lei, il sole brillava ed entrando dalla finestra dava luce a quei suoi occhi castani, donandole quella sfumatura dorata che li rendeva due pepite d'oro ed i riflessi dorati dei suoi capelli la avvolgevano in un'aurea celestiale, sembrava che l'angelo più bello del paradiso fosse venuto lì in suo soccorso per aiutalo, confortalo; Ma in fondo lei era un angelo!
"Buongiorno amore mio", lei si girò tentando di nascondere le lacrime e sfoggiando il più radioso sorriso di cui era capace disse : " Ben svegliato dormiglione...ma ti rendi conto che sono le otto e mezza???" poi avvicinandosi a lui si sedette sul letto, gli prese il capo tra le mani e guardandolo negli occhi disse : " Ti amo!" poi lo abbracciò forte, senza aggiungere altro.
Tirò su il naso per non scoppiare in un pianto disperato, lui si senti un nodo in gola ma la abbracciò forte mentre lei schiarendosi la voce diceva : " Devi farcela, devi farcela per me, per noi!! Dimmi che non mi lascerai sola . Promettimelo, promettimelooo!!!" Mentre queste parole le si strozzarono in gola cominciò a piangere singhiozzando come la più tenera delle bambine.
Lui ingoiò la saliva che aveva in gola, aveva tanta, troppa paura, paura di lasciare tutto lì, proprio adesso che tutto stava cominciando, proprio adesso che la sua vita con lei era diventata una bellissima realtà, con un filo di voce stringendola forte lo promise e poi scoppiò a piangere anche lui!
Piansero insieme, stretti l'uno contro l'altro, con le teste poggiate l'una sulla spalla dell'altro e le lacrime che inumidivano le guance terminando la loro corsa sul corpo dell'altro.
Quel momento, devastante e tenero al tempo stesso, fu interrotto da una voce ferma, decisa che disse : " Buongiorno Signor Leone, è arrivato il momento, la sala operatoria è pronta!"
Lei si staccò da lui, gli afferrò nuovamente il viso tra le mani e baciandogli gli occhi bagnati disse : "Vai Tony, io sono con te!" mentre lui diceva " Ti amo Patty".
Si avvicinò un infermiere aiutandolo ad indossare il camice operatorio, guardò entrambi con gli occhi inteneriti dalla situazione, poi aiutandolo ad alzarsi lo fecero stendere su una barella e lo portarono via.


Quell'operazione sarebbe durata 10 ore...

lunedì 14 luglio 2014

L'incontro ( sesta ed ultima parte )

Sono seduta davanti allo specchio a guardare la mia immagine riflessa mentre la mente vaga , una lacrima riga il mio volto, ma no, non è una lacrima di tristezza, bensì di gioia.
Volto il viso alla mia destra, Diego è lì sul letto, vicino al suo papà e dormono insieme proprio nella stessa posizione, con una gamba piegata ed il viso poggiato sull'avambraccio; inizio a sorridere....non sono mai stata felice come adesso !
Sono passati tre anni dal giorno dello stupro, ho convinto Christian a lasciar perdere tutto e ci siamo buttati tutto alle spalle; quando sono uscita dall'ospedale mi ha portata a casa sua ed ora viviamo insieme da allora.
La gravidanza è stata un po' a rischio, tant'è che dovetti restare a letto per 3 mesi senza fare sforzi perchè rischiavo di perderlo, sino a che, mentre ero a casa da mia suocera mi si ruppero le acque.
Eravamo sole in casa e lei non ha la patente, quindi ad accompagnarmi in ospedale fu la vicina che si mise subito a disposizione e con mia suocera venne in ospedale.
Arrivai in ospedale ma non avevo ancora dolori il che mi fece spaventare parecchio, mi fecero sedere su una sedia a rotelle e mi portarono in reparto.
Il dottore venne subito, mi controllò dicendo che non erano ancora arrivate le contrazioni ma che potevo stare tranquilla .
Chiamai subito Christian, che era a lavoro e dopo meno di 15 minuti me lo ritrovai di fianco al letto tutto sudato e bianco come un lenzuolo.
Passarono circa tre ore e le contrazioni non arrivavano, iniziò a salire l'ansia, nei film in tv non appena si rompono le acque sembra abbiano dolori pazzeschi !! All'improvviso però cominciai a sentire qualcosa che da minimo diventò un dolore insopportabile; cominciai a sudare e l'infermiera che accorse mi disse che mi stavo dilatando, accorse anche l'anestesista per l'epidurale ma la rifiutai, volevo sentire tutto, godermi nel bene e nel male questo momento che avevo sognato da tutta la vita.
Christian era sempre lì, balbettava e quasi piangeva, infatti lo portarono fuori perchè più che sostenermi mi regalava solo altra ansia e paura.
Ero rimasta da sola, con un mucchio di estranei che impartivano ordini e mi guardavano tra le gambe “ Respira, Rilassati, Spingi”. Quanto avrei voluto avere accanto mia madre, credo sia il desiderio naturale di ogni neo partoriente !
Il dolore divenne lancinante, iniziai a piangere, ma bastò una solo spinta decisa ed il bambino fu fuorì. Poggiai esausta la schiena sul letto, avevo i capelli zuppi di sudore ed il corpo mi doleva dai capelli ai piedi ma bastò il primo vagito del mio bambino e tutti i dolori passarono in un attimo.
“E' un maschietto!” disse l'infermiera, “un bellissimo e sanissimo maschietto !” Quasi non ci credevo, dopo pochi istanti misero questo fagotto sul mio ventre e lo guardai insistentemente....era perfetto !!! Guardai le manine, contando le dita e lo stesso feci coi piedini, aveva tutto ! Il naso, la bocca, gli occhietti.
Christian rientrò piangendo, si avvicinò al letto e cominciò ad accarezzarmi i capelli mentre guardava suo figlio, nostro figlio !
“Ma ci pensi, lo abbiamo fatto noi !” gli dissi sorridendo, fu un 'emozione che non so descrivere a fondo, stanchezza, emozione e incredulità mi avvolsero tutte nello stesso istante, mi sentivo onnipotente !!!
Arrivò l'infermiera dicendomi che me lo avrebbe riportato tra un po', si prese il mio bambino e quasi mi suscitò un istinto omicida ma razionalmente capi la cosa e la lasciai fare.
Christian era sempre lì, al mio fianco, tremava dall'emozione e quando l'infermiera mi riportò il bambino disse : “ Ecco il nostro Diego ! E' bellissimo proprio come te !” io sorrisi pensando alle lotte che abbiamo fatto per il nome, lui impostò che si sarebbe chiamato Diego dal primo momento in cui abbiamo saputo il sesso, lui ed il suo fanatismo per il Napoli e Maradona !!!
L'infermiera mi disse di allattarlo, io la guardai , avevo tanto timore; tirai fuori il seno e subito il mio cucciolo afferrò il capezzolo e cominciò a succhiarlo, io avevo paura di soffocarlo e mi tiravo indietro, l'infermiera mi rassicurò dicendomi di rilassarmi, Dieghino succhiava facendomi male mentre Christian lo guardava fisso, senza dire nulla, con gli occhi gonfi di gioia .
Sono passati due anni e mezzo da quel momento eppure sembra soltanto ieri che lo avevo ancora in grembo, che gli parlavo e gli facevo ascoltare musica classica. Non mi sentivo all'altezza di un amore tanto grande, non mi sentivo in grado di essere madre, avevo paura di ogni cosa, fortunatamente mia suocera mi è sempre stata vicino mentre mia madre lo ha visto 20 giorni dopo la sua nascita, venne a casa col suo nuovo compagno, di qualche anno più di me, fredda e cinica come sempre; mi fece visita come fossi un'estranea, portò il suo presente, un lenzuolino di cotone verde ed una tutina gialla e senza nemmeno prenderlo in braccia una volta se ne andò dicendo che aveva da fare. Da quel momento non l'ho più rivista !
Guardo l'orologio, sono quasi le 3:00 di notte, gli uomini della mia vita dormono e mancano meno di 48 ore al mio matrimonio, si Christian mi ha chiesto di sposarlo, in un modo insolito ma comunque emozionante.
Eravamo stati a cena dalla madre, insieme a tutta la sua famiglia, circa 9 mesi fa, tornammo a casa, Diego dormiva e mentre lo poggiavo nella culla, Christian mi venne dietro iniziando a baciarmi il collo, tra risate e baci ci trovammo a letto a fare l'amore, lui era sopra di me, dentro di me, mi abbracciava, mi baciava e mi penetrava forte, suscettibile ai miei gemiti ed ai miei ansimi. Perso come sempre nel mio profumo e nei miei umori, sapevo che questo era il modo supremo in cui lui sapeva dimostrare il suo amore, in quegli attimi, spogliato di ogni inibizione, riusciva ad essere se stesso, dolcissimo, passionale e maschio proprio come lo avevo conosciuto. Inizio a prendere i miei capelli tra le mani e spingendomi verso il basso cominciò a penetrarmi profondamente mentre mi invadeva la bocca con la sua lingua. Si inginocchio sul letto facendomi intendere di girarmi, mi girai offrendomi a lui che entrò nuovamente dentro di me, da dietro, cingendomi forte i fianchi iniziò a penetrarmi con grande forza, facendomi quasi male, io ansimavo e mi bagnavo come non mai, ed i suoi gemiti rendevano ancora più piacevole ed eccitante il momento.
Si sdraiò su di me, da dietro, iniziandomi a baciare il collo, mentre prese ad abbassare l'intensità dei colpi; arrivò all'orecchio iniziando a leccarlo poi improvvisamente disse :” Mi vuoi sposare?” .
Quella proposta mi lasciò interdetta, non riuscii a proferire parola, ma il mio corpo fu più che eloquente, arrivai all'orgasmo, qualche istante prima di lui, il più intenso della mia vita, ne ebbi altri, uno dietro l'altro fino a quando il ventre mi dolse forte.
Mi sdraiai accanto a lui ed un brivido di freddo mi assalì la pelle, lui mi abbracciò e mi bacio nuovamente dicendo :” Aspetto una risposta!” io risposi “ Non ti è bastata quella che ti ha dato il mio corpo?!” Lui sorrise, allungò il braccio sul comodino e mi offrì una scatolina; dentro c'era un anello, proprio come piaceva a me, discreto, con un piccolo punto luce e di oro bianco, mi mise l'anello e rifacemmo l'amore per tutta la notte.
e' giorno ormai, sono le 8:30 quini mi reco in cucina a preparare il caffè per Christian ed il biberon per Diego.


Quelle ore erano volate, adesso mi ritrovavo davanti alla chiesa, Christian mi aspettava al suo interno, ero emozionatissima !!
Entro, con gli occhi madidi di lacrime, il vestito era semplice, un corpetto stretto in vita che terminava con una semplice gonna in raso.
Mi incammino per la navata e guardo da lontano il mio principino vestito da paggetto, mi assale un sorriso in volto poi guardo Christian, si muove sui talloni, faceva così quando era nervoso; ad accompagnarmi all'altare è Nicola, che con la sua famiglia sono venuti da Bari per celebrare il mio matrimonio, e mi consegna a Christian dicendo :” trattamela bene”, Chri mi bacia la guancia e fa un occhiolino a Nicola, poi prendendomi sotto braccio mi accompagna all'altare.
Io non sono religiosa, ma devo ammettere che il parroco fa una predica bellissima. All'invito “puoi baciare la sposa” Christian mi bacia intensamente e parte un forte applauso.
Usciamo dalla chiesa entrambi emozionatissimi, Diego inizia a piangere, quindi mia suocera me lo dà e subito tra le mie braccia si tranquillizza. All'uscita tutti gettarono il riso , io e , finalmente, mio marito cerchiamo di proteggere Diego per non farlo far male, Christian mi ribacia e dice : “ Tu sei la mia principessa e ti regalerò la favola più bella che sia mai stata scritta” io lo guardo , sorrido, lo bacio e gli dico : “ Lo hai già fatto regalandomi due figli” gli sorrido e gli feccio l'occhiolino.

Lui mi fissa saldamente negli occhi, incredulo. Poi mi cattura il volto tra le mani e mi dà un bacio lungo e coinvolgente . Poi bacia anche  Diego e poggiando una mano sulla mia pancia dice :” VI AMO!”