“Non tentare di sviare il discorso”
disse lei con una certa irritazione “ è inutile che cerchi di
convincermi, te l'ho già detto Paolo, le mie quote non le vendo”.
Paolo gli lanciò un sorriso di sfida,
mentre leccava il resto della crema sul cucchiaino poi, con un tono a
metà tra l'erotico e il sarcastico disse : “Non riesco a capire
perché sei sempre così prevenuta nei miei confronti, lo sai come la
penso, non hai esperienza per poter gestire l'impero che tuo padre ha
costruito, ma non sono qui per questo...Chiara”.
Chiara lo guardò con aria indagatrice,
sapeva bene che Paolo, il suo ex marito, esercitava un forte
ascendente su di lei, ma non voleva cedere, non voleva vendergli le
quote, anche se sapeva che le sue parole erano vere, voleva mettere i
bastoni tra le ruote agli affari del suo ex, anche se questo
significava mandare all'aria l'azienda che il padre aveva costruito
con tanti sacrifici; i tradimenti del marito le facevano ancora male
e avrebbe usato tutte le sue armi a disposizione per vendicarsi.
“E allora perché sei qui?” disse
con un tono duro ed impassibile.
Lui si avvicinò, sfoderando il suo
sguardo mieloso, sapeva che Chiara avrebbe calato le sue difese, in
fondo lo amava ancora, doveva solo approfittare di un suo momento di
debolezza per poter ottenere quella firma che gli avrebbe cambiato la
vita, le poggiò una mano dietro la nuca, Chiara respirava
affannosamente, il cuore le iniziò a battere velocemente e, credendo
ancora alla sincerità di quell'uomo che più volte aveva tradito la
sua fiducia, si lasciò andare in un bacio ardente e colmo di
speranza.
Quel bacio le bruciava in gola come
fuoco, non riusciva mai a saziarsi delle sue labbra morbide, Paolo
era per lei una droga che la portava all'estasi di ogni suo
desiderio. Con slancio gli strappò la camicia e piccoli bottoni
bianchi iniziarono a rumoreggiare sul pavimento; toccava il suo petto
villoso, così perfetto ed invitante, sentiva una scossa elettrica
salire la spina dorsale ed arrivargli al cervello facendogli perdere
quel poco di razionalità rimasta poi, lanciatasi sul letto sotto il
peso del suo corpo, si abbandonò a quell'uomo che era il suo inferno
ed il suo paradiso personale.
Si risvegliò con la testa poggiata
sulla sua spalla, mentre con il braccio destro gli cingeva il torace,
lo guardò dormire, sembrava un angelo venuto dal cielo per
soddisfare ogni sua bramosia d'amore, i suoi riccioli perfetti che
incorniciavano il suo viso così estremamente virile, le ricordavano
le ore del loro primo incontro quando ancora lei credeva pienamente
alle sue parole e desiderava ardentemente poter diventare sua moglie
e la madre dei suoi figli; Per anni aveva sognato un loro figlio e lo
immaginava bellissimo, proprio come il padre; Ma perché quell'uomo,
che lei amava oltre ogni cosa, riusciva a farle tanto male?!
Lui aprì gli occhi e guardò Chiara,
lei sentì i brividi invadergli il corpo, i suoi occhi color
smeraldo, così vivi, avevano su di lei lo stesso effetto che un
flauto ha su un serpente.
“E' stato bellissimo” disse lui
consapevole delle emozioni che quelle parole potevano far nascere in
lei.
Lei lo guardò, persa nelle pietre
preziose incastonate in quel viso, quasi non riusciva a respirare
mentre si illudeva che tutto, tra loro, sarebbe tornato come prima.
All'improvviso la suoneria di un cellulare ruppe il silenzio, lei lo
guardò, implorandogli con lo sguardo di non rispondere, ma lui aveva
già accettato la chiamata.
“Si, vengo subito” disse, poi
riattaccò.
“Devo correre in ufficio” disse a
Chiara mentre si rivestiva, “Giorgio mi ha chiamato, ha bisogno
della mia presenza”.
Lei si coprì con le lenzuola,
nascondendo il broncio che si era impadronito del suo viso.
“Ci vediamo stasera, dormirò con te”
disse lui, non volendo perdere il “lavoro” svolto.
Chiara si illuminò e un sorriso
comparve sulle sue labbra quando sentì, mentre Paolo varcava la
soglia di casa, un forte “ti amo”. Restò per un lunghissimo
instante, succube dei suoi castelli in aria, mentre pensava che,
finalmente, Paolo aveva capito che senza lei non poteva vivere, nella
sua mente, tanto leale e sincera, non poteva capire che il suo era
solo un doppiogioco per impadronirsi della sua eredità.
Paolo, arrivò a casa, naturalmente non
era Giorgio, il suo dipendente, ad aver chiamato.
Una donna snella come una gazzella e
sexy come una pantera, comparve sulla soglia della camera avvolta da
un succinto corpetto leopardato. Lui la guardò, mentre il sangue si
impadronì dei suoi sensi, ed avvicinandosi a quella donna dal corpo
perfetto disse “ Cindy, abbiamo vinto, presto quelle quote saranno
mie!”
Lei gli sorrise, sfoderando quei denti
perfetti e, mentre lui iniziò a baciarle il collo come aperitivo al
loro lungo pasto, lei sorrise pensando quanto fosse stupido a non
capire come lei riusciva a manipolarlo.
Mi piace come scrivi, descrivi bene le situazioni, narri ben, sembra che io stia guardando un film..Chiara si identifica in tante donne che hanno perso i loro soldi "grazie" a uomini che fanno di tutto, anche ferire i sentimenti, per accaparrarsi denaro.
RispondiElimina:) è il piàù bel complimento che mi potevano fare <3
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