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venerdì 24 maggio 2013

L'incontro ( quarta parte )

La serata si concluse, avevo messo a letto la piccola Giada, come facevo sempre quando cenavo da Grazia e quando la piccola si addormentava si passava in cucina a bere dell'orzo e continuare a chiacchierare fino a mezzanotte ( almeno ).
" Ti ricordi 3 anni fa!?" mi disse Grazia stringendomi la mano, " hai saputo superare un periodo difficile, ti sei fatta da sola in una città che nemmeno conoscevi, lontana da tutti, dalla tua famiglia, senza un soldo...superarai anche questa, oggi non sei sola e sei una ragazza forte "
" Lo so Grà , è proprio questo il problema, non parlo per me, io me la caverò, come ho sempre fatto, ma mi preoccupo per lui, sò cosa significa crescere senza un padre, desiderando anche le piccole cose, vedendo i tuoi compagni di classe o la strada gremita di padri premurosi...ed il tuo? Dov'è? No, non voglio che il mio bambino cresce senza un padre!!" risposi io con le lacrime agli occhi.
" E che vuoi fare? Sotometterti a sto bastardo che ti tratta una mappina?! O metterti vicino il primo  che capita solo per dare a tuo figlio la figura con i pantaloni ? No tesò, non è questa la strada giusta, ci sono io, c'è Nicola, c'è Giada, una famiglia ce l'ha ! "
"Dai Grazie, non dirmi niente, io vado a casa, stasera gli parlo, metto le cose in chiaro e come va va, non posso farci niente, io lo amo, ed inoltre ci lega questa creatura che porto dentro, spero che tutto vada per il meglio almeno ci avrò provato e non avrò rimpianti."
Dicendo questo, mi alzo e mi dirigo verso la porta
"Vuoi che ti accopagni Nicola, è tardi"
"Tranquilla, lascialo dormire, sono 4 passi e devo parlare con lui"
Ci salutiamo ed appena la porta si chiude prendo il telefono dalla borsa e compongo il suo numero.
"Pronto..."
"We Cri, ti devo parlare"
"Stavo aspettando che mi chiamassi, sapevo che eri con Grazia e non volevo disturbarti...mi sei mancata da morire, sai ho ancora il cuscino che profuma di te...o almeno mi sembra " e sorride...
Apro il cancello ed esco dal palazzo dirigendomi verso casa mia.
"Cri senti, non c'è niente da sorridere, devo parlarti seriamente e di una cosa importante"
" We tesò" mi dice lui con la voce allarmata " ma che è sto tono? Mica mi vuoi lasciare!"
"Questo dipende da te" Gli dico cercando di avere il tono più serio e fermo possibile " io sono stufa di questi tuoi comportamenti evasivi, caccia le palle, non dirmi cazzate, non continuare ad illudermi e farmi male, tu hai un'altra o probabilmente non mi vuoi sentire più, ma non dirmi stupidaggini, no farmi del male, non lo merito"
"We we we cucciolotta, ma che stai stai dicendo?? Io ti amo da morire, lo sai quello che è successo!"
" Ancoraaaaa, ma la finisci di mentire, Cri senti, ti ricordi la prima notte a casa tua? "
"Certo cucciolotta, come potrei dimenticare, è stato il giorno più bello della mia vita !"
"Ecco, ricordi cosa è successo??"
"Si tesò, ho conosciuto cosa significa amare!" Mi disse lui .
" No cri quel giorno io....."
Mentre stavo dicendo cosa era accaduto mi sento strattonare e mi ritorvo davanti agli occhi quei due ragazzi della spiaggia. Il cellulare mi cade dalle mani mentre loro dicono " Eilà Barbie, che ci fai tutta sola in questa strada buia, non lo sai che c'è il mammone"
Ridono e mi sbattono con la schiena contro il muro, la borsa mi cade dalle mani mentre impaurita riesco a dire : " Nella borsa c'è il portafogli, prendete quello che volete ma non fatemi del male."
Non riesco nemmeno a finire questa frase che uno di loro avvicina il suo naso al mio collo dicendo che io era quello che voleva.
Mi mette una mano tra le gambe mentre l'altro inizia a toccarmi il seno.
Si guardano con uno sgaurdo complice ed io inizio a gridare; Uno di loro mi colpisce facendomi cadere a terra e dice " Zitta puttana!!"
Uno di loro mi trattiene le braccia mentre l'altro mi strappa i pantaloni, gridai sempre più forte cercando di divincolarmi sino a che un altro pugno non mi fa perdere i sensi mentre sento da lontanoi Cristhian che, con voce allarmata, mi chiede cosa stesse accadendo...

Mi svegliai, avevo il volto coperto di sangue, sentivo quel sapore acre invadermi la bocca, aprii gli occhi sentendo delle voci, vidi un uomo, subito tentai di divincolarmi gridando, ma una voce femminile mi rassicurò.
"Piccola siamo il 118, ti portiamo in ospedale" quella voce mi rassicurò e prima di perdere i sensi nuovamente uscii dalla mia bocca un solo suono " Il bambi...no".

1 commento:

  1. Ciao complimenti per il tuo blog..
    Nuova fallower
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